francavilla in sinni

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saro61
CAT_IMG Posted on 12/8/2011, 13:53     +1   -1




francavilla in sinni


Francavilla in Sinni

Infomazioni
Km da Potenza: 132

Km da Matera: 105

Altitudine: mt 450 slm

CAP: 85034

Abitanti: 4250 (Francavillesi)

Comune della provincia di Potenza

Il paese è situato sulla sponda del fiume Sinni.

L'abitato sorse nel XV sec. e nel 1420 la regina Giovanna II consentì ai monaci della Certosa di costruire alloggi per i coloni che furono affrancati dal pagamento dei tributi, e pare che il nome del paese abbia avuto origine proprio da questo evento

Di notevole interesse artistico sono la chiesa Madre del paese, dedicata ai Santi Felice e Policarpo, la chiesa di Sant'Antonio e la chiesa di San Giuseppe.

Nelle campagne circostanti si possono ammirare ancora i resti dell'imponente costruzione del Convento di San Nicola ed i ruderi del Convento del Ventrile.

L'abitato, che fa parte del Parco Nazionale del Pollino, è circondato da un territorio ricco di vegetazione con boschi di faggi, abeti e cerri.

Caratteristiche del luogo sono "Pietra Sasso", una particolare formazione rocciosa visibile da ogni parte del Parco, "Timpa delle Murge", costituita da rocce magmatiche formatesi sui fondali marini che nei corsi dei secoli sono stati sollevati da movimenti tettonici e una sorgente di acqua sulfurea situata nel bosco dell'Avena
Il paesaggio di Francavilla si presenta interessante per l'alternarsi delle zone montane del Caramola, a sud, e delle medie colline con altopiani dove lussureggiante è la vegetazione con essenze ad alto fusto (faggi, cerri, abeti).
Nei boschi e nel Parco Nazionale del Pollino è possibile effettuare escursioni sia a piedi che a cavallo con l'aiuto di guide: Rifugio Acquafredda (km. 8 su Strada Provinciale 63 e deviando a destra percorrendo km. 17 sulla strada Comunale); la Sorgente Catusa (5 Km. oltrepassando la colonia montana); la zona di Casa del Conte; la zona panoramica di Pietra Sasso; la zona geologica della Timpa delle Murge, costituita da rocce magmatiche formatesi sul fondo marino ed emerse dopo vasti movimenti tettonici; la Riserva Naturale Orientata del Bosco "Rubbio", posta ad una altitudine media di 1250 metri sul livello del mare sulle pendici del Pollino lucano.

Presso il fiume Sinni e nel Bosco dell'Avena, a soli 3 chilometri, sgorga un'acqua solforosa, chiamata "acqua fetente".

Altri punti panoramici sono Palladoro, veduta della valle del Sinni da Piazza Gonfalone, alture del monte Catarozzolo, alture di Timpa Altosana.

In località Piano Lacco è visibile la zona archeologica di età medievale con probabili resti di insediamenti e strutture fortificate.

Sulla collina, denominata monte Catarozzo insistono ruderi di una fabbrica medievale chiamata "Castello di Rubbio".

La zona non è stata sottoposta a campagne di scavo.

Attualmente è visibile un'unica cinta muraria di profondo spessore eseguita in pietre non squadrate di varie dimensioni.

Tre sono i laghi: lago Viceconte (località Avena), lago del Pesce (località Piano Lacco), lago D'Erba (località Caramola).

QUESTA FOTO STORICA RAPPRESENTA LA FESTA DELLA MADONNA DI POMPEI


Edited by saro61 - 12/2/2014, 01:01
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 15/1/2012, 14:41     +1   -1




GENTE DELLA LUCANIA



GENTE DELLA LUCANIA
Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all’ombra. Dove arriva fa il nido, non mette in subbuglio il vicinato con le minacce e neppure i "mumciupì" con le rivendicazioni. E’ di poche parole.

Quando cammina preferisce togliersi le scarpe, andare a piedi nudi. Quando lavora non parla, non canta. Non si capisce dove mai abbia attinto tanta pazienza, tanta sopportazione.

... Abituato a contentarsi del meno possibile si meraviglierà sempre dell’allegria dei vicini, dell’esuberanza dei compagni, dell’eccitazione del prossimo.

Lucano si nasce e si resta. Gli emigranti che tornano dalla Colombia o dal Brasile, dall’Argentina o dall’Australia, dal Venezuela o dagli Stati Uniti, dopo quaranta anni di assenza, non raccontano mai nulla della vita che hanno trascorso da esuli. Rientrano nel giro della giornata paesana, nei tuguri o nelle grotte, si contentano di masticare un finocchio o una foglia di lattuga, di guardare una pignatta che bolle, di ascoltare il fuoco che farnetica. E di uscire all’aurora se hanno un lavoro o un servizio da compiere, uscire all’oscuro per tornare di notte.

Non si tratta di una vocazione alla congiura o alla rapina ma di una istintiva diffidenza verso il sole. Dove c’è troppa luce il lucano si eclissa, dove c’è troppo rumore il lucano s’infratta. Non si fa in tempo a capire questo animale, a fare un passo di strada insieme, che già fugge alla svolta. Per andare dove?

Gli amici che hanno qualche dimestichezza coi lucani hanno capito la strategia, li fanno cuocere nel loro brodo. C’è un tratto caratteristico dei lucani, un tratto sfuggito ai viaggiatori, da Norman Douglas a Carlo Levi, sfuggito ai benefattori, da Adriano Olivetti a Clara Luce, e forse agli stessi sociologi.

Il lucano non si consola mai di quello che ha fatto, non gli basta mai quello che fa. Il lucano è perseguitato dal demone della insoddisfazione.

Parlate con un contadino, con un pastore, con un vignaiolo, con un artigiano. Parlategli del suo lavoro. Vi risponderà che aveva in mente un’altra cosa, una cosa diversa. La farà un’altra volta.

Come gli indù, come gli etruschi egli pure pensa che la perfezione non è di questo mondo. E difatti, scolari e bottai, tagliapietre e sarti, muratori e fornaciari si fanno seppellire ancora con tutti gli arnesi.

Essi pensano di poter compiere l’Opera in un’altra vita. Quando avranno pace. LA FOTO èUNA FOTO STORICA DOVE CI SONO ANCHIO

Non trovano in terra le condizioni necessarie per poter fare il meglio che sanno fare. Strana etica. L’ultimo tocco, il tocco della grazia il lucano non lo troverà mai. Eppure nella nitidezza del disegno ti parrà di intravvedere l’opera compiuta. Manca un soffio. Questo è un popolo che la saggezza ha portato alle soglie dell’insensatezza. Come una gallina che s’impunta davanti alla riga tracciata col gesso l’intelligenza dei lucani si distoglie per un niente, si blocca appena sente volare una mosca. (Sinisgalli)
fonte dal web



Edited by saro61 - 13/12/2015, 16:36
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 30/3/2012, 09:22     +1   -1




triste storia per la statua della madonna del assunta





fonte: lasiritide.it
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 26/8/2012, 22:20     +1   -1




grazie antonio perrone PER LA FOTO DELLA MADONNA DI
POMPEO




MIRACOLO O BEFFA






FONTE PRESE DA ALCUNE PAGINE DEL LIBRO VITA FRANCAVILLESE
AUTORE EDITORE ANTONIO CAPUANO


 
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saro61
CAT_IMG Posted on 28/5/2013, 05:10     +1   -1






Antonio Ciancio
Il mio Paese sta morendo giorno dopo giorno ... tra l'indifferenza ... e il menefreghismo dei concittadini ; ... l'ignoranza e la presunzione ... "pseudo" ... Politica /Amministrativa della maggioranza ... alle dipendenze del solo ed unico l Padrone ... con il consenso di una minoranza ...inesistente ... ed omertosa ... priva di ogni minima ... "linfa" ... vitale ... positiva e propositiva ... questo perchè la quasi totalità dei componenti del Consiglio e Giunta Comunale sono incatenati ... e concatenati tra di loro ...mani e piedi ... povera Francavilla ... e pensare che quando la etichettai ... come la ... " MASSERIA " ... dei (Vince e conta) ... ci fu un signore che si ribellò ... dicendo che lui non ci stava ... magari tu avessi dalla tua parte la ragione quella vera e non di comodo ... stiamo facendo la stessa fine di un piccolissimo paesino limitrofo ... che fino a qualche legislatura fa era governato da un Cittadino che abitava in ... (Puglia) ... così andrà a finire anche per quel grande Paese che fino a qualche decennio fa ... veniva etichettato e riconosciuto dall'intera Regione ... e non solo come ... la piccola ... "NAPULICCHI" ... per la sua intraprendenza e la sua vitalità Commerciale ... Artigianale ... ed anche Industriale . .. che dire AUGURI ... e continuate così !!! Viva l'OMERTA' ... figlia dell'ignoranza . preso da face book sul diario di Antonio ciancio
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 8/9/2013, 10:28     +1   -1




Francavilla. Una nuova sede per il Centro Territoriale Socio-Educativo “Don Pino Terracina”


FRANCAVILLA IN SINNI - Si terrà lunedì prossimo 9 settembre, l’inaugurazione della nuova sede che ospiterà il Centro Territoriale Socio-Educativo per diversamente abili gravi, intitolato a Don Pino Terracina. La cerimonia è prevista per le ore 11.30 alla presenza del sindaco Francesco Cupparo e dell’intera amministrazione comunale.
Istituito nel 2008 in memoria dell’ex parroco della cittadina sinnica prematuramente scomparso nell’agosto 2001, il Centro diurno, dalla vecchia struttura comunale ubicata in contrada San Biase, è stato trasferito in quella di Via Tartarea, dov’era alloggiata l’ex casa di riposo.
La nuova sede, è stata appositamente ristrutturata dall’amministrazione comunale con fondi Pois, per un importo di circa 600 mila euro.
Don Pino Terracina si stabilì nella parrocchia “Presentazione Beata Vergine Maria” di Francavilla in Sinni il 29 agosto 1997 nella quale operò con impegno, alacrità ed entusiasmo donando tutto se stesso per creare partecipazione, cooperazione, responsabilità comuni e solidarietà, nonché serenità, speranza nei giovani, negli ammalati, negli anziani, nelle persone bisognose e nelle giovani coppie.
“Nella nostra comunità- ha dichiarato il sindaco Francesco Cupparo- il Centro Territoriale dimostra concretamente che il ricordo di Don Pino Terracina è ancora vivo nel cuore di quanti lo hanno conosciuto ed amato portando avanti le sue iniziative in favore di chi è meno fortunato di noi”.
FONTE DAL WEB www.francavillainforma.it/


Modificato da saro61 - 13/12/2015, 16:15


Edited by saro61 - 13/12/2015, 16:19
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 24/12/2013, 19:16     +1   -1




UN AUGURIO PARTICOLARE PER TUTTI GLI EMIGRANTI LUCANI E DEL MONDO DAL FORUM BAIADEGLIANGELICUSTODI
Video



Edited by saro61 - 13/2/2014, 00:51
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 13/2/2014, 00:22     +1   -1




CON POCO ALLEGRIA E FOLKORE BRAVI RAGAZZI


Pubblicazione di Fiore E Sabry.


tradizioni ormai perse...festa madonna del carmelo...

processione con "i scigli" — a Francavilla in Sinni


Pubblicazione di Fiore E Sabry.


Pubblicazione di Fiore E Sabry.
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 13/2/2014, 00:49     +1   -1




ballando con lo spazzacamino


Pubblicazione di Fiore E Sabry.

l'allegro spazzacamino

Pubblicazione di Fiore E Sabry.
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 15/3/2014, 01:19     +1   -1




LA TRADIZIONE DELLA BANDA MUSICALE A FRANCAVILLA IN SINNI



E’ noto che la città di Francavilla in Sinni vanti una gloriosa tradizione bandistica, ma non tutti sanno
che le radici di tale nobile tradizione risalirebbero sin all’Ottocento, quando alcuni nostri concittadini, animati dal desiderio di associarsi nel nome della musica, iniziarono a prendere confidenza con i primi spartiti, gli strumenti a fiato e le percussioni e tentarono di riprodurre le opere che diffondeva la campana del grammofono. La tecnica dei musicisti e della orchestrazione fu gradualmente perfezionata sino ad arrivare, negli anni Trenta del secolo scorso, alla formazione diretta dal Maestro Pietro Ferrara, 1916.1923nativo di Francavilla, che si era diplomato al prestigioso Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Negli anni Quaranta fu la volta del Maestro
Pantaleo De Giorgi e, negli anni Cinquanta, ancor vivo nel ricordo di molti concittadini, fu il Maestro Salvatore Pisani a dirigere una nuova compagine di musicisti che si andò vieppiù affiatando. La banda musicale ebbe anche una valenza economica in quegli anni difficili e rimane, ancora oggi, un’occasione di socializzazione di indiscutibile valore educativo. Essa poteva contare su un uditorio più vasto di quello costituito dai soli concittadini, ricevendo numerosi ingaggi dai paesi vicini, in occasione di feste religiose. Ma l’armonia e la serenità non erano destinate a durare a lungo. Le incantevoli melodie e gli abili contrappunti, che saturavano l’aria della cittadina quando la banda sfilava attraverso le sue strade, si interruppero tragicamente la notte del 17 Luglio 1957 quando il camion che avrebbe dovuto riportare a casa i musicisti ed il loro Maestro dopo una brillante esibizione a Terranova di Pollino, rovinò nella curva del Fiego tra Senise e Chiaromonte. Nel terribile incidente il Maestro Pisani perse la vita mentre altri musicisti riportarono ferite gravi. 1930Un capriccio del destino ci aveva privato in un istante della banda musicale, conquistata a fatica e vero fiore all’occhiello della nostra cittadina, e sembrava avere spazzato via anni di dedizione ed impegno. L’esempio del Maestro
Salvatore Pisani, tuttavia, non fu vano e la banda musicale ha continuato ad esercitare la sua rilevante funzione educativa sul popolo francavillese grazie alla dedizione dei figli del Maestro. Con notevole spirito di sacrificio, Pasquale e Gianbattista Pisani hanno lavorato per anni alla causa della banda, educando le nuove generazioni ad una sensibilità che li ha portati poi, in alcuni casi, a perfezionare l’educazione musicale di base in diversi Conservatori. Oggi la nostra città vanta molti talenti delle sette note, tra i quali spiccano i nomi dei Maestri Santino Fortunato, Vincenzo Accattato, Natalina Ciminelli, Liberale, Viceconte, Ferraiuolo ed altri ve ne sono ancora, tutti fieri esponenti della migliore sensibilità musicale francavillese, che molto deve alla banda musicale. Negli anni il repertorio è andato arricchendosi sino a giungere alla vastità che oggi lo connota e del quale tutti possiamo godere un saggio in occasione dei solenni concerti tenuti nella Chiesa Madre concerto 2013 durante le festività natalizie. Dalle celebri arie della tradizione operistica italiana alle belle colonne sonore ai più commoventi pezzi di musica sacra, tutti i brani sono eseguiti con precisione e passione per deliziare il folto pubblico che gremisce i banchi della Chiesa. Ogni concerto non può, poi, non concludersi che con l’esecuzione dell’Inno dedicato alla Vergine, per il quale tutti i musicisti si alzano per intonarlo con autentica devozione. L’attuale compagine bandistica, diretta dal M° Pasquale Pisani e che porta il nome del padre, tiene in vita questa importante tradizione locale che ha contribuito, nel tempo, a dare lustro alla nostra ridente cittadina.
Vada dalle colonne di questo meritorio giornale on line l’augurio che quanti si avvicineranno alla musica, per tener desta questa bella tradizione, possano disegnare, in modo armonico, una parte del mosaico della vita che ci attende”.

Giovanni FORTUNATO




FONTE DAL WEB www.francavillainforma.it/


Modificato da saro61 - 13/12/2015, 16:15



Edited by saro61 - 13/12/2015, 16:27
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 6/6/2014, 01:28     +1   -1




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fonte dal web

Edited by saro61 - 13/12/2015, 16:29
 
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saro61
CAT_IMG Posted on 22/7/2014, 01:03     +1   -1




A canzonä də Scrapəcciatiellə e Pəppənellä
Filippo Di Giacomo


Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, la “ballata” in dialetto francavillese (con relativa traduzione), “ A canzona de Scrapəcciatiellə e Pəppənellä”, a cura di Filippo Di Giacomo.





Scrapəcciatiellə jè ‘nnammurètə ‘i Pəppənellä:

ha misə h’uocchiə ‘nguollə e nonn’a mollä.

‘A mammä e lu tètə dicənə ca jé zinnä

e li frètə ‘a guardənə ‘a bistä e lə fènə ‘a səndənellä.



H’atə juornə addó Gnazzəjə ‘u massèrə

è ghiutə a munnè ‘i h’avurə Pəppənellä;

c’erə purə Scrapəcciatiellə

ca ognəttandə ‘i nvəhèvə n’ucchiètə də sguingə

da sutt’u cappiellə.



Jellä sə n’è addunètə e də bottə

s’è misə a candè all’ariellä:

“Amorə amorə che m’hejə fattə fè?

a quinnəciannə m’hejə fattə ‘mbazzì….”

images

Scrapəcciatiellə subbətə ha rəspuostə:

“Lu pagliariellə è fattə e cumməgliètə

arrobbä li pannə a mammä e bienətinnə…”



‘Ndramendə è rrəvètə Gnazzəjə ‘u massèrə

co’ ‘na tiella mmènə də patènə frittə e zafarènə:

“Guagnu’, h’assètə ‘u futtə ssu’ candacandə:

ruppìtə ‘u dəjunə, pəgliètə forzä,

c’a zappä pesə e la jurnètə è grannə.



Scrapəcciatiellə è lassètə ‘də bottə ‘u rastiellə,

è ‘ngappètə alla schərdunä a Pəppənellä

e l’ha dètə ‘nu bellə vèsə a pəzzəchillə.



‘U viendə è purtètə ‘a novä alli fratiellə

ca henə chərrutə hambandə ch’i curtiellə.

“E mo’ è bənutä ‘a finə d’i juornə tojə!”

-hanə dittə a Scrapəcciatiellə-

“Sə si’ gommənə, fannə vədé chi si’,

caccə ‘u curtiellə!”



‘U guagnonə è ‘ngappètə ‘na ‘ccəttullä

ha gavuzǽtə all’arəjä e…

“Avandə! -ha dittə-Facitəvə nnandə,

ca və muzzə ‘a capə com’i purciellə!”



Pəppənellä s’è gh’jttètə subbətə‘mmienzə:

è guardètə nda h’uocchiə ‘i fratiellə

e l’ha grədètə: “Scrəjatəvinnə!

No bə ‘mməšchètə nd’i fattə mèjə!..

J’ vogliə bbenə a Scrapəcciatiellə!…

s’accəditə a gh’jllə et’accidə primə a mmé! ”

E s’è abbrazzètä strinda strindä

allu ‘nnammurètə.



I frètə hènə capitə ‘a sunètə:

hènə jttèə all’arəjə ‘i curtiellə

e s’hanə šquagliètə.



Mo’ Pəppənellä e Scrapəcciatiellə

s’hèn’accasètə e stènə nd’u pagliariellə:

g’hènə quattə murəvusiellə ‘i figlie,

mangənə pènə asciuttə e candənə

‘i canzunə all’ariellä.





La ballata di Scapricciatiello e Peppinella


Scapricciatiello è innamorato di Peppinella/ le ha messo gli occhi addosso e non la molla/

La mamma e il papà dicono che è piccola/e i fratelli la guardano a vista e le fanno la sentinella/



L’altro giorno da Ignazio il massaro/ è andata a mondare il germoglio Peppinella/ C’era pure Scapricciatiello/che ogni tanto le lanciava un’occhiata di sguincio/ da sotto il cappello/



Lei se n’è accorta e di colpo/ s’è messa a cantare all’ariella:/amore amore che m’hai fatto fare/

a quindici anni m’hai fatto impazzire…/



Scapricciatiello subito le ha risposto:/ La capannuccia é bella e ricoperta/ ruba i panni a mamma e vieni via!



Nel frattempo è sopraggiunto Ignazio il massaro/ con un tegame in mano di patate fritte e peperoni/:

ragazzi, lasciatelo fottere codesto ritornello/rompete il digiuno, prendete forza/ ché la zappa pesa e la giornata è grande!/



Scapricciatiello ha lasciato di colpo il rastrello/ha afferrato di soppiatto Peppinella/ e le ha dato un bel bacio a pizzichillo./



Il vento ha portato la nuova ai fratelli/ che sono accorsi subito con i coltelli/E ora è giunta la fine dei giorni tuoi/ hanno detto a Scapricciatiello/ Se sei un uomo, facci vedere chi sei , caccia il coltello!/.



Il ragazzo ha preso un’accettulla/l’ha alzata in aria e…/Fatevi avanti ché vi mozzo il capo come i porcelli!/



Peppinella s’è lanciata subito in mezzo/ha guardato negli occhi i fratelli/e gli ha gridato/: Sparite immediatamente! Non vi mischiate nei fatti miei!/ Io voglio bene a Scapricciatiello/ Se uccidete lui, dovete uccidere prima me!/ E s’è abbracciata stretta stretta all’innamorato./I fratelli capita la “suonata”/ hanno lanciato in aria i coltelli/ e si son dileguati./



Adesso Peppinella e Scapricciatiello/ si sono sposati e stanno nella capannuccia/ hanno quattro mocciosetti di figli/ mangiano pane asciutto e cantano/ le canzoni all’ariella.FONTE DAL WEB www.francavillainforma.it/


Modificato da saro61 - 13/12/2015, 16:15


Edited by saro61 - 13/12/2015, 16:30
 
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