Corfinio

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saro61
CAT_IMG Posted on 29/1/2012, 11:06     +1   -1




Corfinio


All'interno della Conca Peligna, tra le valli scavate dai fiumi Aterno e Sagittario, emerge un altopiano, a sua volta solcato da lievi depressioni conducenti all'una o all'altra valle. Corfinio sorge al limite dell'altopiano, ad un'altitudine di 346 m s.l.m., avendo ad Ovest la valle dell'Aterno e ad Est la depressione della Valle Ombruna, digradante verso il Sagittario. Diverse sorgenti, alle cui acque venivano attribuite proprietà curative, sgorgano a poche centinaia di metri dall'abitato, rendendo fertili i terreni, che, fino a pochi decenni addietro, producevano una cospicua e pregiata quantità d'uva, albicocche, mandorle oltre ad ortaggi e grano.

Oggi il paese, che soltanto nell'ultimo ventennio, grazie anche ad alcuni importanti insediamenti industriali, ha registrato un freno all'emigrazione, conta circa 1.000 abitanti.

Corfinio è un piccolo centro abruzzese ricco di storia e tradizioni. Il paese, sorge sui ruderi dell'antica 'Corfinium', importante postazione strategica posta tra la Conca Peligna e il Fucino. Per la sua posizione centrale rispetto alle principali città abruzzesi, nel 91 a.c., Corfinio fu scelta come capitale degli italici. Qui si svolse il giuramento della Lega Italica, cioè di tutti quei popoli che insorsero contro Roma nella guerra sociale. Ed è proprio dalla rievocazione di questo evento che dal 1989, la seconda domenica di agosto, si svolge il Corteo storico dei Popoli Italici, sfilata storico-folkloristica in cui oltre cento personaggi in costume, che rappresentano i vari popoli che si incontrarono a Corfinio per combattere contro l'antica Roma, sfilano lungo le strade del paese.

Le caratteristiche naturali e il suo glorioso passato storico fanno di Corfinio una delle suggestive e interessanti mete turistiche dell'Abruzzo aquilano. L'antica Corfinium, 'la metropoli dei peligni", come la definisce lo storico di età romana Strabone, si estendeva su tutto il pianoro occupato dal paese attuale, sviluppandosi per una lunghezza di circa 800 metri. Tutta la zona compresa tra la Chiesa di San Pelino e il borgo medievale della città, prospiciente l'attuale Piazza Corfinio, conserva infatti resti del centro antico.

Le necropoli del centro arcaico, ricche di corredi con vasi e bronzi di importazione, documentano la fitta rete di relazioni che Corfinio, grazie alla sua posizione geografica, da sempre intrattiene con le popolazioni confinanti e non. La fortuna economica, accumulata grazie alle capacità commerciali dei suoi abitanti, contribuì alla nascita di un centro abitato di notevole importanza, caratterizzato dalla presenza di numerosi santuari dedicati a divinità locali e ad altre, come ad esempio Cibele, importate da paesi lontani. La città romana si sviluppò oltre l'antico impianto fortificato, occupando con ricche domus la parte pianeggiante lungo la viabilità proveniente da Roma.

La documentazione relativa alle decorazioni parietali e pavimentali, alla suppellettile domestica, mostra le caratteristiche di questo sito, opera di botteghe di mosaicisti nonché ceramisti raffinati. Numerosi testi epigrafici fanno di Corfinio la città abruzzese con la più ampia documentazione scritta relativa alla fase romana: tra i pezzi più importanti, alcuni si riferiscono ai monumenti pubblici della città come il Teatro e i templi. Un bel ritratto dell'imperatore Claudio, testimonia l'interesse della famiglia imperiale per questa città. Le necropoli romane parlano dei cittadini di Corfinio. Nomi, mestieri, cariche pubbliche e stralci di vita offrono al visitatore un quadro della società dell'epoca. Oltre i resti del teatro ancora leggibili nelle abitazioni che circondano la piazza del Comune, una serie di interventi recenti ha messo in luce aree archeologiche di grandissimo pregio come la domus mosaicata del piano San Giacomo, l'area del tempio della via di Pratola, e la suggestiva sistemazione a terrazze del santuario della fonte di Santo Ippolito. Qui, avvolta in un' atmosfera arcadica, un'antica fonte testimonia la sacralità del luogo.

In epoche più recenti Corfinio è stata la capitale della Lega italica. Da qui oltre duemila anni fa partì la rivolta della Lega italica contro Roma e fu coniata una moneta con la scritta Italia. La città, risorta in età longobarda con il nome Valva, fu poi definitivamente distrutta dalle incursioni di Saraceni e Ungari. L’antica Corfinium assunse in seguito il nome di Pentima, che conservò fino al 1927; nel 1928 il borgo di Pentima fu ribattezzato Corfinio in onore della gloriosa capitale italica.

Se decidete di visitare Corfinio non potete perdere La Cattedrale Valvense di San Pelino. La primitiva basilica sorse sulla tomba di S. Pelino, vescovo di Brindisi, martire al tempo di Luciano l’Apostata, nel sepolcreto sito nei pressi della città di Corfinium. Nel 1075 il vescovo Trasmondo, promosse la rifondazione della basilica insieme a quelle del S. Panfilo di Sulmona, utilizzando le maestranze che avevano da poco edificato S. Liberatore alla Maiella. Egli fu al centro della politica papale anti-normanna, di cui la chiesa corfiniese venne ad assumere un valore emblematico. I lavori si interruppero nel 1092 con la consacrazione della sola parte realizzata, il transetto monoabsidato del cosiddetto mausoleo di Sant’Alessandro, a fianco del quale sorgerà più tardi la nuova cattedrale che ammiriamo oggi.

La successione cronologica delle fasi costruttive dell’edificio è controversa, ma fonti storiche attendibili sembrano indicare con certezza che il complesso è stato eretto tra il 1075 e il 1124, anno in cui il vescovo Gualtiero consacrò con rito solenne la basilica di S. Pelino. La formulazione dell’impianto a tre navate spartite da possenti pilastri in pietra squadrata, trovò nel tempio valvense una delle più efficaci applicazioni regionali. La felice contrapposizione delle volumetrie del corpo longitudinale e del transetto, risulta evidenziata dalla decorazione, improntata al recupero del repertorio classico, fatta di sequenze di arcatelle cieche intervallate da lesene e rosoncini che ne percorrono i parato murario esterno. L’attuale complesso di edifici si articola in tre corpi principali, di cui la cattedrale vera e propria e l’oratorio di S. Alessandro rappresentano il blocco più antico.

L’oratorio, che si diparte dal corpo basilicale e termina con una torre di difesa, fu eretto per custodire le spoglie di papa Alessandro (109-119), anche se il luogo della sepoltura non è mai stato identificato. Il massimo apporto decorativo della scarna facciata si concentra nel portale, ornato lungo gli stipiti e nell’architrave da tralci classicheggianti, realizzato durante la più avanzata fase costruttiva della chiesa, promossa dal vescovo Gualtiero, in carica dal 1104. L’estrema sobrietà del prospetto contrasta con la ricchezza formale e decorativa dell’abside maggiore, in cui, sapientemente miscelati, emergono elementi di derivazione classica, bizantina accanto a quelli tipicamente romanici.

Tra i prodotti tipici del borgo, chi visita questo piccolo paese non può fare a meno di assaggiare gli amaretti con le mandorle, i “caggionetti” (pasta sfoglia con ripieno di mandorle, miele e mosto) e i “fiadoni” (canestrelli di ricotta dolce).

La storia di Corfinio ha segnato profondamente la tradizione dei suoi abitanti che da anni ricordano il giuramento della Lega Italica, cioè di tutti quei popoli che insorsero contro Roma nella guerra sociale. L’evento che porta alla memoria questo periodo è il Corteo storico dei Popoli Italici, sfilata storico-folkloristica in cui oltre cento personaggi in costume, che rappresentano i vari popoli che si incontrarono a Corfinio per combattere contro l'antica Roma, sfilano lungo le strade del paese.

Il Corteo, che si svolge nel secondo fine-settimana d'agosto ed è organizzato dall'Associazione Culturale Italica di Corfinio, con il patrocinio del Comune, rievoca la nascita della Confederazione dei Popoli Italici, detta "Lega Italica", rappresentando il momento in cui, nel 91 a.C., delegazioni di Sanniti, Marsi, Piceni, Vestini, Frentani, Marrucini, Apuli e Lucani raggiunsero i Peligni nell'antica Corfinium per farne la capitale confederale ribattezzandola "ITALIA", nome che, per la prima volta nella storia, assunse significato politico di nazione. Il Corteo, la cui prima edizione si è svolta nel 1989, ha inizio con l'ingresso in Piazza Corfinio di circa trecento personaggi. Il momento più toccante della rievocazione è il giuramento, durante il quale i capi militari delle delegazioni che rappresentano i popoli della Lega Italica pronunciano la formula del giuramento di fedeltà alla causa comune, al grido di "ITALIA!". Dall'alto dell'antico rudere su cui è posta l'ara, il sommo sacerdote, dopo aver simulato l'uccisione sacrificale di un lattonzolo e l'interpretazione dei presagi dall'osservazione delle viscere dell'animale, rivolge una preghiera propiziatoria al dio degli Italici, Ercole Curino, il cui nome richiama il comune legame dei popoli italici presenti con i Sabini, che occupavano il colle Quirinale quando sul Palatino veniva fondata Roma.

In auto con l’autostrada A 25, Roma – Pescara, uscendo al casello di Pratola Peligna girare subito a destra, km. 3 dal casello. Strada Statale 17, provenendo da L’Aquila o da Napoli.

In treno Per mezzo della linea Roma – Pescara, si scende alla stazione di Pratola Peligna, che dista km.5. Per mezzo della linea L’Aquila – Sulmona, si scende alla stazione di Raiano, che dista km 3. preso dal web


 
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