S Angelo patrono di Licata

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64annamaria
icon12  CAT_IMG Posted on 1/5/2012, 09:18     +1   -1




Sant' Angelo da Gerusalemme (di Sicilia) Martire, carmelitano

5 maggio

Gerusalemme, 1185 – Licata (Agrigento), 5 maggio 1225

Angelo è annoverato tra i primi Carmelitani che dal monte Carmelo tornarono in Sicilia, dove, secondo le fonti tradizionali degne di fede, morì a Licata per mano di uomini empi, nella prima metà del secolo XIII. Venerato come martire, ben presto fu edificata una chiesa sul luogo del suo martirio, e ivi venne deposto il suo corpo. Solo nel 1662 i suoi resti mortali furono trasferiti alla chiesa dei Carmelitani di Licata. Il culto di sant'Angelo si diffuse in tutto l'Ordine e anche tra il popolo.

Martirologio Romano: A Licata in Sicilia, sant’Angelo, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani e martire.






Angelo nacque a Gerusalemme nel 1185, i suoi genitori erano dei giudei convertiti, alla loro morte lui e il fratello gemello Giovanni, decisero di entrare fra i Carmelitani, emettendo poi la professione religiosa nelle mani del Superiore generale s. Brocardo, nel convento sul Monte Carmelo.
Il Monte Carmelo in Palestina (alto m. 659) segna il confine tra la Galilea e la Samaria e termina con il promontorio omonimo che forma il golfo di Haifa, fu la culla dell’antico Ordine monastico contemplativo d’origine orientale, che prese il nome proprio dal monte, i Carmelitani.
L’Ordine si trasformò da contemplativo in Ordine mendicante nel XIII secolo, quando fu introdotto in Occidente, secondo la Regola di sant’Alberto di Gerusalemme (1214 ca.); era il secolo di s. Francesco d’Assisi e di s. Domenico Guzman e del sorgere ed espandersi degli Ordini mendicanti, che tanta rivoluzione spirituale, portarono nella Chiesa di Cristo.
E in quel periodo Angelo entrò nel Carmelo; a 25 anni fu ordinato sacerdote e un po’ più tardi nel 1218, gli diedero la missione di recarsi a Roma, per illustrare ed ottenere dal papa Onorio III, la conferma della nuova e definitiva Regola del Carmelo; il papa, lo stesso che approvò l’Ordine Francescano, la concesse nel 1226.
Dopo aver predicato fruttuosamente in S. Giovanni in Laterano, Angelo fu inviato in Sicilia per predicare contro i ‘catari’ che infestavano l’isola. L’eresia catara si propagò dopo il 1000, dall’Oriente all’Occidente; essa portava a concepire un’antitesi primordiale tra il Bene e il Male (dal quale procede il mondo) e alla condanna radicale di tutto ciò che è carnale e terreno: condanna del matrimonio, negazione della resurrezione della carne, vegetarismo, divieto dell’esercizio della giustizia e delle armi, condanna della proprietà privata.
Fra gli adepti vi erano i semplici ‘credenti’ ed i ‘perfetti’, che si distinguevano per il loro ascetismo, per cui si lasciavano morire anche di fame.
Il movimento eretico assunse secondo la Nazione in cui si estendeva, varie denominazioni: Albigesi, bulgari, patarini, pubblicani e nel periodo in cui visse s. Angelo, era particolarmente in fase di espansione in tutto l’Occidente cristiano.
A Licata (Agrigento) s’imbatté in un signorotto locale, certo Berengario, che oltre ad essere un cataro ostinato, viveva nell’incesto; Angelo convinse la compagna di quest’uomo a lasciarlo, Berengario infuriato lo assalì, mentre predicava nella chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, ferendolo mortalmente con cinque colpi di spada. Fu trasportato in una casa vicina dai fedeli, dove quattro giorni dopo, morì per le ferite riportate, era il 5 maggio 1225, chiedendo agli abitanti e fedeli di Licata di perdonare l’assassino.
Fuimage sepolto nella stessa chiesa dell’aggressione e il suo sepolcro divenne subito meta di pellegrinaggi, il suo culto si diffuse rapidamente.
L’Ordine Carmelitano lo venera come santo almeno dal 1456 e papa Pio II (1405-1464), ne approvò il culto. I suoi resti, nel 1662 furono trasferiti in una nuova chiesa, S. Maria del Carmine, edificata per voto dagli abitanti di Licata, che erano stati preservati dalla peste, infuriata in tutto il Vicereame di Napoli nel 1656, per intercessione del santo.
Nell’arte è raffigurato con la palma del martirio in mano e tre corone, (verginità, predicazione, martirio), e con una spada che gli trapassa il petto.
Il culto per s. Angelo da Gerusalemme concorse fortemente all’espansione dell’Ordine Carmelitano in Sicilia e in Italia. La sua festa si celebra il 5 maggio





Festeggiamenti in onore di Sant'Angelo Martire

Sabato 5 maggio 2012, solennita di Sant'Angelo Martire nel 792esimo anniversario del glorioso martirio del Santo, Con l’avvio delle celebrazioni per il 350esimo del Santuario: alle 8 santa messa con omelia sul tema del martirio, alle 9:30 la santa messa con disponibilità per le confessioni, alle 10:30 la benedizione dei bambini votati al Santo Patrono, alle 11 la santa Messa Solenne presieduta dall’Arciprete P. Angelo Fracicca con l’intervento del Clero locale, delle Autorità Civili e Militari cittadine e l’animazione liturgica curata dal Terz’Ordine Carmelitano di Licata. Nel corso della funzione religiosa avrà luogo l'Offerta dei doni al Santo Patrono da parte dei bambini dell’Associazione “Pro Sant’Angelo”.



Alle 12 al termine della Santa Messa: l'inno tradizionale al Santo e la benedizione dei “muli parati”. Nel pomeriggio, alle 18 il Santo Rosario e le preghiere al Santo Martire, seguirà alle 19 la Santa Messa con le riflessioni sul martirio del Santo Carmelitano celebrata dall’Arcidiacono Baldassarre Celesti ed animata dal Terz’Ordine Carmelitano locale, alle ore 20:00 la Solenne Processione dell’Urna del Santo Patrono per le vie della città, trasportata a spalle dal Gruppo Portatori di Oltreponte e dall’associazione “Pro Sant’Angelo”, con l’intervento del Clero Licatese, delle Autorità Civili e Militari cittadine e del Terz'Ordine Carmelitano locale. Nel corso della processione verranno effettuate delle Soste di preghiera presso le chiese cittadine: Duomo, Sant’Andrea e Carmine



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64annamaria
CAT_IMG Posted on 1/5/2012, 11:03     +1   -1




"Diu ti salvi, angilu santu.
Di lu carmelu gloria e vannu
Nostru granni protettore.
Virgini, martiri, dutturi.
D'ogni mali preservati,
Nui ancora liberati
di la fami, pesti e guerra,
di lu trimulu di l aterra
sempri siti nostru scutu
Prutitturi e nostru aiutu.
Avvucatu pressu Diu
Protetturi amatu miu"51875B
 
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64annamaria
CAT_IMG Posted on 22/3/2013, 10:04     +1   -1




La Festa della Madonna Addolorata di Sant’Agostino

E’ una ricorrenza molto attesa dai fedeli licatesi.Sisvolge ogni anno il venerdì che precede la Settimana
Santa. La festa si tramanda fin dagli inizi del ’900, via via la devozione per la Madre Addolorata è cresciuta fino a far sì che la Chiesa di S. Agostino fosse elevata a Santuario con decreto del 13 aprile 1973 a firma dell’allora Vescovo Mons. Giuseppe Petralia, su richiesta di don Michele Polizzi. Oramai i festeggiamenti della Madonna Addolorata iniziano molti giorni precedenti la festa; l’intero quartiere Marina e la città vivono in devoto fermento i giorni che precedono la processione. Uno dei momenti più toccanti è quello relativo alla Scinnuta della Madonna che avviene il giovedì sera dopo la messa; la Madonna viene scesa dall’altare maggiore del Santuario e viene sistemata nel fercolo che per tre giorni la vedrà fuori dalla propria casa. La processione ha luogo il venerdì con inizio alle ore 11.00; una grande folla assiste con devozione al cammino lento, accompagnato da motivi musicali tristi, quasi a lutto, intonati dalla banda musicale che accompagna per l’intero tragitto le fatiche dei portatori appartenenti alla Confraternita di Maria SS. Addolorata di Sant’Agostino. Dai balconi della Marina addobbati con le migliori coperte e gremiti da tantissime persone viene giù una bellissima pioggia di fiori al passaggio della Madre Addolorata. La Madonna tra un fiume di folla, molti dei quali a piedi scalzi a voler significare profonda venerazione e richiesta di grazie, procede lentamente percorrendo la via Colombo, la parte finale di via Marconi, la via P.pe di Napoli, la via Barrile, la via Marconi, Piazza Progresso, C.so Roma fino alla chiesa del Carmine e poi ritorna indietro percorrendo il c.so V. Emanuele per concludere la lunga processione all’interno della Chiesa Madre, dov’è accolta da tantissimi fedeli emozionati e gioiosi per l’arrivo della Madonna Addolorata. All’interno della Chiesa Madre fervono i momenti di devozione fino alla Domenica delle Palme quando la sera la Madonna portata a spalla dai Confrati dell’omonima confraternita viene condotta verso la via del ritorno, che come sempre si annuncia lunga ed emozionante. In questa fase il simulacro della Madonna attraverserà la parte opposta della città, ovvero il quartiere Oltreponte, c.so Serrovira, c.so Italia, Settespade per poi ridiscendere verso il centro e la Marina.

La festa della Madonna Addolorata è caratteristica anche per il suono assordante che viene emanato dalle troccole al suo passaggio, per questo tradizionalmente veniva chiamata anche “a Madonna i trocculi“. Questi strumenti musicali, dapprima lignei (di origine ebraica), ora moderni in plastica, venivano comprati ai bambini, i quali li agitavano al passaggio della Madonna.

La festa della Madonna Addolorata apre ufficialmente i riti della Settimana Santa. Da sempre si narra che la Madonna esce il venerdì prima della Settimana Santa alla ricerca disperata del proprio figlio che purtroppo non trova.










Edited by saro61 - 24/3/2013, 00:32
 
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