Il mito di Dracula

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Stallone61
CAT_IMG Posted on 1/10/2012, 18:30     +1   -1





IL MITO DI DRACULA

Il mistero che avvolge il personaggio di Vlad Tepes, vissuto in Valacchia nel XV secolo e passato alla storia come il Conte Dracula, esercita un incredibile fascino su ciascuno di noi.
Dracula_chiaro.JPGNemico acerrimo dell'Impero Ottomano, il conte Vlad III si dedicò anima e corpo a una riorganizzazione dello stato, dell'esercito e a una riforma delle leggi, in primo luogo applicando la pena capitale per impalamento a tutti coloro che egli considerava nemici, ovvero banditi, ladri, mendicanti, preti astuti, nobili traditori, e usurpatori sassoni, i quali miravano a rimpiazzarlo come governatore della Valcchia o con il cugino Dan cel Tanar (Dan il Giovane) o con il fratello naturale Vlad Calugarul (Vlad il Monaco).
Gli storici ottomani lo soprannominarono Vlad Tepes ovvero Vlad l'Impalatore (in rumeno TEAPA=palo), e con questo nome fu conosciuto dagli storici, anche se il conte era solito firmare con il nome di suo padre, Draculea - di ciò ci sono pervenute varie testimonianze: in uno dei primi documenti che lo riguardano, il quale risale al 20 settembre 1459, come pure nel ritratto di Odhsenbach Stambuch da Stoccard.
L'etimologia del nome Dracula deriva dal rumeno DRACULEA, derivato12754__dracula_l.jpg dal sostantivo "DRAC" = drago (dal latino draconis) o demone (in rumeno); la particella "UL" equivale al nostro articolo determinativo "IL"; la particella "EA" significa "FIGLIO DI". Da questo si può quindi dedurre la corretta interpretazione del nome Draculea, ovvero "figlio del drago" nonchè "figlio del demonio".
Il drago era l'emblema del suo casato, Ordine di cavalleria assegnato a suo padre, il conte Vlad II dall'imperatore Sigismundo.
La leggenda che ha dato origine al famoso romanzo di Bram Stocker deriva dal fatto che il conte impalava i suoi nemici così bene e in modo così crudele al punto che non morivano subito... Anzi, mentre perdevano copiosamente sangue davanti a lui, era solito consumare in pace la sua colazione!! Ovviamente, a ciò fu data una valenza metaforica, come se Vlad Tepes prendesse/succhiasse il loro sangue. A questo proposito, un particolare che pochi sanno è che Vlad aveva una cugina ancora più spietata di lui che faceva il bagno nel sangue delle giovani vergini.



Il nome, o meglio, il soprannome esatto del Principe della Valacchia non è come molti credono DRACULA (che non e altro che un adattamento dal rumeno), bensi DRACULEA. L'etimo del nome è evidente per un rumeno, tuttavia lo e un po' meno per chi è abituato ai romanzi sui vampiri, per ottimi o brutti che siano, quindi si impone un seppur breve chiarimento.
Come molti gia sapranno il soprannome DRACULEA, gioca sull'ambiguità di significato del sostantivo DRAC (=dragone o diavolo), mentre -UL non e altro che un articolo determinativo (=il); infine, -EA significa "figlio di", in quanto il soprannome della sua casata gli derivava dal padre.
Detto questo, possiamo ora soffermarci sulla descrizione della vera storia di Vlad III.
L'8 febbraio 1431 un gruppo di nobili valacchi si riuni a Norimberga, la citta delle diete imperiali, per prendere parte ad un importante evento storico: l'imperatore Sigismundo di Lussemburgo concesse il governo della Valacchia a Vlad II, il quale viveva alla sua corte gia da 8 anni. Quello stesso giorno l'imperatore Sigismundo diede al suo protetto una collana e un medaglione dorato con inciso un drago; era il simbolo dei cavalieri dell'Ordine del Drago. Il medaglione aveva un drago inciso, raffigurato con con due ali spiegate e quattro artigli aperti, con le fauci mezze spalancate, con la coda avvolta intorno alla testa e con la schiena spaccata in due, prostrato di fronte a una doppia croce. Questo era un simbolo della vittoria di Cristo sulle forze del male.
Il medaglione in questione non doveva mai essere tolto se non dopo la morte; successivamente esso doveva essere sistemato nella bara assieme al cadavere. (Solo che ne' il corpo ne' la bara di Vlad III sono mai stati trovati.) Questo Ordine fu fondato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1387 e, come molti altri ordini religiosi di cavalieri, i suoi componenti giurarono di proteggere il monarca teutonico Sigismundo di Lussemburgo e la sua famiglia, di difendere l'impero, di diffondere il cattolicesimo, di proteggere i bambini e le vedove e di combattere l'invasore turco.
Aspettando l'incoronazione, Vlad II e la sua famiglia si trasferirono a Sighisoara, in Transilvania; qui Vlad fece costruire una zecca. Per le prime due emissioni Vlad uso il suo emblema, il drago, percio il popolo rumeno, la cui lingua deriva dal latino, lo soprannomino Dracul (dal latino Draconis; mentre in rumeno Drac significa diavolo, come gia ricordato poc'anzi). Questo soprannome divento un vero e proprio cognome per i suoi discendenti, e quindi anche per il suo secondogenito Vlad.
Vlad III nacque nel dicembre del 1431. Egli passò la sua infanzia a Sighisoara e, seguendo le orme del padre, fu addestrato per diventare egli stesso un cavaliere dell'Ordine del Drago. Fu così che apprese le discipline del nuoto, della scherma, imparo a giostrare, a tirare con l'arco e conobbe le piu raffinate tecniche di equitazione e le regole dell'etichetta di corte. Apprese anche la scienza della politica,cui principi all'epoca erano essenzialmente di ispirazione machiavellica: "e molto meglio per un principe essere temuto che essere amato". Questa corrente di pensiero ebbe un forte influsso sulla personalita del giovane principe.
Dopo la morte del padre Vlad III fu fatto prigioniero dai turchi e successivamente servì come ufficiale nel loro esercito, imparando alcune delle tecniche di tortura di cui poi si sarebbe servito abbondantemente. Una volta fuggito, si rifugiò presso uno zio, Iancu de Hunedoara, un nobile rumeno; piu tardi Vlad ne sposera la figlia. Dopo svariati tentativi di salire al trono della Valacchia, ci riusci infine il 22 agosto 1456, a soli 25 anni.
L'inizio del suo regno fu caratterizzato dal passaggio di una cometa sull'Europa; per molti fu un cattivo presagio, ma non per Vlad, il quale lo prese come un buon auspicio, al punto di far incidere la cometa su una faccia delle monete, mentre sull'altra appariva l'aquila valacca. Uno dei piu acerrimi nemici dell'Impero Ottomano, Vlad inizio una riorganizzazione dello stato, dell'esercito, e una riforma delle leggi, in primo luogo applicando la pena capitale per impalamento a tutti coloro che egli considerava nemici: banditi, ladri, mendicanti, preti astuti, nobili traditori, e usurpatori sassoni, i quali miravano a rimpiazzarlo o con il cugino Dan cel Tanar (Dan il Giovane) o con il fratello naturale Vlad Calugarul (Vlad il Monaco).
Gli storici ottomani llo soprannominarono Vlad Tepes ovvero Vlad l'Impalatore (in rumeno, TEAPA=palo), e con questo nome fu conosciuto dagli storici rumeni, tuttavia egli era solito firmare con il nome di suo padre Draculea; di ciò vi e testimonianza in uno dei primi documenti che lo riguardano, il quale risale al 20 settembre 1459 e anche nel ritratto di Odhsenbach Stambuch da Stoccarda.Successivamente, Vlad fu arrestato da suo cognato Matei Corvin a causa di un traditore e passo piu di 10 anni in prigione a Visegard, vicino a Buda.Tornato al trono nal 1476 grazie all'aiuto di Stefan cel Mare (Stefano il Grande),Principe di Moldavia, del Senato della Repubblica di Venezia e di Papa Sisto IV,Vlad riprende la sua lotta contro gli ottomani, ma verso la fine dello stesso annoviene assassinato a Snagov da Laiota Basarab, il quale gli successe al trono della Valacchia.
Una delle descrizioni migliori di Vlad III soggiace nelle pagine scritte dal suocontemporaneo Papa Pio II, il quale si meraviglia del titanismo di quest'uomo che visse nel tempo piu ambiguo del Rinascimento, assommando in sé ogni virtù e ogni scelleratezza. Lo guarda con invidia: "era bello," dice, "alto e forte, nato percomandare gli eserciti; ma era anche un grande intellettuale, legato alla tradizione esoterica, all'alchimia, all'evocazione degli spiriti." Insomma la perfetta incarnazione dell'uomo totale del rinascimento.

 
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