«Tassa» per il cane e colazione a parte Non vedente denuncia l'hotel

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Lucasforever93
CAT_IMG Posted on 5/1/2013, 10:56     +1   -1




«Tassa» per il cane e colazione a parte Non vedente denuncia l'hotel



Una donna non vedente denuncia un albergo bellunese per discriminazione. Volevano applicarle un prezzo aggiuntivo di 9 euro al giorno per il suo cane guida e servirle la colazione in una stanzetta separata rispetto agli altri ospiti dell'albergo. A raccontare la storia sono i quotidiani del gruppo Finegil. Nicoletta Ditadi, non vedente, impiegata all'ospedale di Mirano come centralinista, aveva acquistato attraverso Groupon un soggiorno all'hotel Monaco Sport di Santo Stefano di Cadore. La donna ha quindi chiamato la struttura alberghiera per fissare le date della breve vacanza e avvisato la reception precisando che lei era cieca e che con il marito ci sarebbe stata anche Lara, un Labrador che le fa da guida. Dall'hotel, ha raccontato la donna, le hanno risposto che il cane avrebbe richiesto un supplemento di 9 euro al giorno per le pulizie. E l'hanno avvisata che la prima colazione, che era compresa nel coupon acquistato online, le sarebbe stata servita in una stanza a parte per non turbare gli altri ospiti dell'hotel.

INTERVIENE IL MARITO - Il marito a quel punto ha chiesto di parlare col direttore dell'hotel e ha fatto presente che c'è una legge che tutela la presenza dell'animale domestico in hotel. Il manager ha risposto che avrebbe pagato la penale. La signora ha quindi disdetto la prenotazione ed è andata nella stazione dei carabinieri di Mirano dove ha presentato una circostanziata denuncia. Senza chiedere nulla, solo, ha detto, per una «battaglia di civiltà». La donna ha riferito che in seguito alla denuncia sono arrivate le scuse della direzione dell'hotel. «Mi hanno invitato a un soggiorno gratis in cambio del ritiro della denuncia. Non so se lo farò, sicuramente non soggiornerò in questo hotel».

L'ALBERGO - La direzione dell'albergo conferma la versione di Nicoletta Ditadi: «E' vero, la signora ha disdetto la prenotazione dopo che noi avevamo spiegato al telefono che sarebbe stata necessaria una tassa in più per il cane e le avevamo preannunciato il tavolo nella saletta riservata. Ma - ha precisato il direttore Sergio De Candido - mi permetta di aggiungere che la saletta non è uno sgabuzzino, è il luogo che destiniamo a chi preferisce una cena intima. E' la sala riservata ai generali quando ospitiamo gli alpini. L'abbiamo chiamata «Château d'Yquem» in omaggio a uno dei vini bordolesi più famosi al mondo». Sulla presenza del cane in albergo ammette l'ignoranza: «Non eravamo a conoscenza delle leggi che consentono alle persone non vedenti di accedere a tutti i luoghi pubblici con il cane guida. Di questo mi sono scusato con la signora. Quando l'ho chiamata e le ho proposto di soggiornare nel nostro hotel come nostra ospite mi ha risposto: valuterò». Il direttore ha anche ammesso che in mattinata ha ricevuto una telefonata sulla vicenda da parte di un rappresentante dell'Unione ciechi delle Marche a cui ha spiegato l'accaduto.

«NON CI ANDRO'» - Nicoletta Ditadi, risentita dopo lo scoppio della polemica sui giornali e sui siti Internet rimane della sua posizione. «Ringrazio il direttore dell'offerta, peraltro subordinata al ritiro della denuncia. Ma non accetterò perché non mi sentirei a mio agio in un albergo che mi ha trattato in questo modo», ha ribadito. La donna non ritirerà la denuncia. Ha detto di avere il cane solo da agosto 2012 e che è la prima volta che questo episodio succede a lei e agli altri amici. «Quando vado in hotel il personale ha sempre un sacco di attenzioni nei miei confronti e non mi sono mai sentita discriminata come in questo caso. Ma a darmi più fastidio è stata l'arroganza del direttore, quando al telefono gli abbiamo fatto notare che sono previste sanzioni se non faceva entrare il cane guida, lui ha detto che i soldi per pagare gli importi li aveva e li avrebbe pagati».

L'EX MINISTRO - L'episodio è stato commentato dall'ex ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla. «A venticinque anni dall'entrata in vigore della legge sul libero accesso dei cani-guida nei locali aperti al pubblico - afferma all'agenzia Ansa - è incredibile che possano ancora verificarsi episodi del genere». «Le scuse dell'albergatore - conclude - sono il minimo sindacale. Resta il problema di una battaglia di civiltà che a quanto pare, nonostante le leggi, gli appelli e la buona volontà di molti, dev'essere ancora combattuta e vinta».


cane-guida

Articolo: web
 
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