Lucasforever93 |
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| Il cane costretto a vivere in un buco di cemento Era di circa 900 centimetri quadrati lo spazio in cui era recluso il cagnolino portato in salvo questa settimana dalle guardie OIPA di Caltanissetta.
Il piccolo viveva in un quello che gli stessi attivisti definiscono “un buco di cemento” buio e lurido, chiuso dietro una porta di metallo.
“Era seppellito in quel buco di cemento da chissà quanto tempo, non aveva neanche uno spiraglio di luce”, spiegano le Guardie Eco-Zoofile su Facebook, “E infatti ci chiediamo come sia riuscito a sopravvivere”.
Secondo Geapress, il cane portato in salvo non avrebbe neppure un anno di vita – tutta trascorsa probabilmente nella microscopica prigione localizzata in una strada di Marianopoli.Quando i Carabinieri, sul posto per supportare le Guardie OIPA nel salvataggio, hanno aperto la porticina che lo teneva rinchiuso lui ha scodinzolato a tutti, sorpreso dell’improvvisa attenzione dell’insperata libertà.
Sempre secondo Geapress, il piccolo veniva fatto uscire di rado.
Nel buco di trenta centimetri per trenta in cui trascorreva la sua vita il cane faceva tutto: mangiava, beveva, dormiva, defecava. Nella ciotola sarebbero stati trovati soltanto avanzi di pane.
Il cane è stato ora affidato alle cure di OIPA e avrà bisogno di un po’ di tempo per riprendersi completamente. Verrà sottoposto a tutte le cure necessarie, con tutta la delicatezza necessaria.
La storia di questo cucciolo ricorda, nella sua crudezza, quella del cane Salvo, costretto a bere “l’acqua del cesso” perché rinchiuso in un microscopico bagno all’interno di un appartamento sfitto di Palermo.Fonte: All4Animals
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