Cani legati tra neve e ghiaccio

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Lucasforever93
CAT_IMG Posted on 25/1/2013, 11:02     +1   -1




Cani legati tra neve e ghiaccio



«Quell’allevamento è un lager: qualcuno intervenga perché al Moncenisio decine di cani malnutriti vivono incatenati in mezzo a gelo, sporcizia, malattie». Lo denuncia l’associazione animalista torinese Sos Gaia. I volontari puntano il dito contro la scuola di «sleddog» fondata dieci anni fa da Tiziano Ruffa e Roberta Giunco. L’impianto è in località Piana di San Nicolao poco oltre il confine con la Francia.

Tiziano e Roberta insegnano a condurre slitte trainate da cani sulla neve: «Tecniche apprese in Canada che insegniamo a decine di appassionati tutti i week end nella nostra scuola in Alta Valsusa». Se il paesaggio è mozzafiato anche il freddo non è da meno perché a quota duemila in questo periodo la colonnina di mercurio di notte precipita a meno venti.

Gli animali sono dietro una recinzione metallica, legati con robuste catene a pali di acciaio conficcati nella neve e il ghiaccio. Alcuni a furia di girare in tondo hanno scavato profondi solchi nella neve.

«Sono tenuti in pessime condizioni, molti sono denutriti, altri zoppicano. Ci sono esemplari a pelo corto non adatto per temperature così rigide» denuncia Rosalba Nattero, responsabile di Sos Gaia.

Che aggiunge: «E’ tristissimo vedere questi poveri cani accartocciati su se stessi per ripararsi dal vento gelido. Alcuni non riescono nemmeno ha raggiungere le cucce semisepolte nella neve a causa delle catene troppo corte» . Qualche giorno fa i volontari di Sos Gaia hanno denunciato alla Questura di Torino le condizioni dell’allevamento. «E’ vero, si trova in territorio francese ma i proprietari sono cittadini italiani, l’azienda è registrata nel nostro Paese» puntualizza Nattero. I volontari della onlus hanno scattato decine di fotografie e girato il video pubblicato sul sito dell’associazione.

«Il proprietario, nonostante fossimo fuori dalla sua proprietà, ci ha insultati, lanciato pietre, ha strattonando i nostri fotografi» raccontano. «Tutte storie - replica Roberta Giunco - hanno iniziato a fotografare i nostri animali senza alcuna spiegazione: se solo si fossero presentati avremmo volentieri risposto alle loro domande».

Più dura la reazione di Tiziano Ruffa: «Nel nostro allevamento i cani stanno benissimo, sono seguiti a tempo pieno da una veterinaria». Animali magri e malnutriti? «No, solo una razza adatta a vivere nel clima rigido nata da un incrocio con levrieri: seguono un’alimentazione particolare, ricca di proteine. E fanno moltissima attività fisica». Respinte anche le accuse di maltrattamento. «Quando non corrono li teniamo legati per evitare zuffe e accoppiamenti, la notte dormono tutti al riparo».

Ruffa annuncia querele. Ma Sos Gaia non molla. E la polizia ha avviato le indagini.




Fonte: La Stampa
 
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