Esemplari maltrattati e drogati: il delfinario di Rimini rischia la chiusura

« Older   Newer »
  Share  
saro61
CAT_IMG Posted on 16/9/2013, 11:02     +1   -1




Esemplari maltrattati e drogati: il delfinario di Rimini rischia la chiusura



Il delfinario di Rimini rischia la chiusura, con una delle accuse più gravi che potessero essergli mosse: maltrattamento degli animali.

A scoprire quanto accade all'interno della struttura sono stati gli uomini del Nucelo Operativo Cities che, dopo aver effettuato un sopralluogo, accompagnati da autorità veterinarie dell'Asl, hanno riscontrato numerose irregolarità e hanno, pertanto, posto sotto sequestro il delfinario.

All'interno della struttura, sono infatti "risultati assenti i ripari per gli animali dal sole e dalla vista del pubblico, il sistema di raffreddamento e di pulizia adeguata dell'acqua, la mancanza di vasche per il trattamento medico veterinario degli animali, per la quarantena e per le femmine in gravidanza o allattamento", come si legge nel rapporto del nucleo, successivamente inviato all'autorità giudiziaria.

“Grazie al contributo di esperti in mammiferi marini", ha fatto inoltre sapere la Forestale, "si è potuta riscontrare la somministrazione ai delfini di tranquillanti per inibire i problemi di aggressione intraspecifica e di cure ormonali, anche in questo caso in modo continuativo e prolungato, per non far esprimere i comportamenti legati alla maturità sessuale”. Gli attacchi in genere traggono origine dal continuo stress a cui sono sottoposti gli esemplari in cattività, lontani dal proprio ambiente e famiglia.

Questa comunque non la prima volta che il delfinario di Rimini finisce nella bufera; ormai da anni le associazioni Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), Lega Anti Visezione (LAV) e MAREVIVO si battono per la sua chiusura e, ora, in un comunicato stampa congiunto, spiegano come vi sia stata una "manipolazione degli animali e contatto diretto con il pubblico". "I delfini", infatti, "sono sottoposti a comportamenti innaturali attraverso la deprivazione alimentare e mancanza di vasche di quarantena." Come se ciò non bastasse, "vi sono esposizioni a rumori insopportabili causati da concerti e manifestazioni ludico-circensi" e "vengono pubblicizzati progetti di terapia animale condannati dal Ministero della Salute”."

Il costante conflitto tra i loro istinti naturali e le condizioni imposte dalla cattività stressa gli animali; i diversi attacchi avvenuti negli ultimi anni – per citarne uno, l'orca Tilly che uccise la sua allenatrice – testimoniano quanto le condizioni psichiche degli esemplari presenti nei delfinari siano labili a causa della reclusione, dell'impossibilità di soddisfare i loro bisogni comportamentali e fisiologic


Quattro delfini appartenenti alla specie "Tursiops truncatus", meglio conosciuta come "delfino dal naso a bottiglia", sono stati sequestrati dal Corpo forestale dello Stato (Servizio Centrale Cites e personale del Comando provinciale Forestale di Rimini) al delfinario di Rimini.

«Il sequestro- spiega una nota Cfs- è stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari di Rimini su richiesta dalla Procura della Repubblica dello stesso Tribunale, a seguito di indagini eseguite dal Corpo forestale dello Stato che era intervenuto presso la struttura a fine luglio». Tra le irregolarità riscontrate: «Assenza di riparo dal sole e dalla vista del pubblico, carenza di un adeguato sistema di raffreddamento e di pulizia dell'acqua, nonché vecchie vasche di contenimento irregolari non adatte a consentire un adeguato movimento dei tursiopi e a garantirne la salute fisica e psichica, costretti ad una convivenza coatta nel gruppo sociale dove erano inseriti». I delfini, per di più, «non erano sottoposti ad un idoneo programma di trattamenti medici veterinari come testimonia l'assenza di vasche predisposte a tal fine, o adibite alla quarantena o ad ospitare le femmine durante il periodo di gravidanza e allattamento». Oltre a questi illeciti è stato ipotizzato il reato di maltrattamento animale.

L'intervento, che ha visto coinvolta una task force interministeriale composta da funzionari del ministero dell'Ambiente, da medici veterinari del ministero della Salute e da esperti di mammiferi marini, e che era mirato a verificare il rispetto della normativa in materia di giardini zoologici, ha portato all'accertamento di diverse irregolarità amministrative, a causa delle quali, il Corpo forestale dello Stato ha elevato sanzioni amministrative per circa 18.000 euro.

Su disposizione della Procura di Rimini, quindi, il Corpo forestale sta eseguendo il trasferimento all'Acquario di Genova dei quattro delfini sequestrati, due femmine e due maschi, il più piccolo di circa sei anni. Appena giunti, «i delfini verranno inseriti nelle due vasche curatoriali, non visibili al pubblico adiacenti la vecchia vasca espositiva per effettuare il consueto periodo di quarantena», spiega la Forestale. Durante questo periodo di acclimatamento il personale veterinario e acquariologico della struttura «potrà effettuare tutti i controlli veterinari necessari al monitoraggio dello stato di salute degli animali e prestare tutte le cure di cui questi avranno bisogno».
FONTE DAL WEB
 
Top
0 replies since 16/9/2013, 11:02   7 views
  Share