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| 12 novembre 2003 –Strage di Nasiriya in Iraq
In un attentato suicida a Nasiriya in Iraq muoiono 23 persone, tra loro 19 sono italiani: 12 carabinieri, 5 soldati dell'Esercito Italiano e 2 civili Nel 2003 è stata coinvolta nella Seconda Guerra irachena. La guerra, e soprattutto il dopoguerra, hanno danneggiato molti edifici della città. La scelta di Nasiriyya come luogo per alloggiare le truppe italiane (3000 militari, finanziata con 232.000.451 €, a fronte dei restanti aiuti italiani all'Iraq: un ospedale italiano a Baghdad, protetto da 30 Carabinieri e costato 12.000.000 €) della missione umanitaria è sempre stata giustificata ufficialmente dal valore storico/archeologico della zona di Nasiriyya da preservare. Quindi "motivi culturali". Tale scelta è stata oggetto di una interpellanza parlamentare (On. Antonello Falò, del marzo 2004), in quanto la scelta di localizzare le truppe italiane a Nasiriyya, secondo un'inchiesta della trasmissione Report, è stata dettata da motivi estranei a quelli umanitari[2]. I principali fatti d'arme del dopoguerra avvennero il 12 novembre 2003 (in un attentato suicida muoiono 23 persone, tra loro 19 sono italiani: 12 carabinieri, 5 soldati dell'esercito e 2 civili), il 6 aprile 2004 e il 27 aprile 2006. La città è sede di importanti giacimenti petroliferi, vi transita un importante oleodotto, ed è ricca di uranio (non ancora sfruttato). Anche l'AGIP, in partnership con Repsol ha attività di trasformazione petrolifere a Nasiriyya (raffineria a 4 km), dove è inoltre la sede della Oil
EROI ITALIANI in Iraq
Eravamo in 19
IL SILENZIO PER I NOSTRI ITALIANI
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