I “taralli” di S. Costantino tradizionali della Basilicata

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saro61
CAT_IMG Posted on 13/8/2014, 12:34     +1   -1




I “taralli” di S. Costantino tra i prodotti agroalimentari tradizionali della Basilicata.

Con Determinazione Dirigenziale n° 38 del 089.04.2014, del Dirigente dell’Ufficio Zootecnia e Valorizzazione delle Produzioni del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, il biscotto tipico di San Costantino Albanese denominato “Tarali”, è stato inserito fra i prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Basilicata. In precedenza altri due prodotti tipici hanno avuto lo stesso riconoscimento. Si tratta del “Kulaçi”, ciambella salata di colore giallo, usata durante il periodo di Pasqua e durante la celebrazione del matrimonio in rito Greco-Bizantino e dei “Shtridhlat”, pasta di casa tipo tagliatelle prodotta con il solo uso delle mani. “Tarali” è un prodotto da forno molto utilizzato nei paesi di etnia arbëreshe. A San Costantino Albanese assume una particolare forma che assomiglia al tre romano (III). Si tratta di un biscotto preparato con farina, acqua, sale e semi di finocchio selvatico. L’impasto viene lavorato, assottigliato ed intrecciato su un piano di legno. Viene poi scottato in acqua ed infornato. “Taral e ver” (biscotti e vino), sono i prodotti principali per festeggiare avvenimenti importanti quali il matrimonio, il battesimo e per rifocillare i portatori dei santi durante le processioni. Vengono anche preparati durante le feste principali come devozione verso i Santi.

Questo biscotto viene prodotto da sempre nel nostro paese, molto probabilmente da quando è stato fondato da profughi Coronei, provenienti dalla città di Corone, nella Morea (Grecia), durante la quarta emigrazione, in seguito all’occupazione dell’Albania da parte dell’impero Ottomano.

La settimana precedente al matrimonio, che nel nostro paese viene celebrato solitamente di domenica, le donne del vicinato e le parenti degli sposi si riuniscono per preparare “Taralt e nuses” (I biscotti della sposa). Di solito la preparazione dura un’intera giornata. Durante il periodo estivo “Taralt” si preparano di notte, quando la temperatura è più fresca. La cottura avviene rigorosamente nel forno a legna, a temperatura elevata. La preparazione dei “Taralt” rappresenta l’inizio della festa del matrimonio e viene accompagnata da musiche e balli e da un’atmosfera gioiosa e scherzosa. I primi biscotti ad essere prodotti per il matrimonio, a causa dell’alta temperatura del forno, che andrà man mano raffreddandosi per raggiungere la temperatura ottimale, presentano dei rigonfiamenti sulla superficie e vengono denominati “Taral me piçka”, (biscotti con rigonfiamenti), ed hanno un particolare colore dorato tendente al marrone.

Per preparare i biscotti del matrimonio, le mamme degli sposi si recano dalle parenti e dalle vicine per invitarle. Per prime vengono invitate le zie dirette degli sposi e poi man mano le altre parenti e le vicine di casa. Il mancato invito alla preparazione dei “Taralt” rappresenta una grave offesa che genera la non partecipazione alla festa del matrimonio.

Ancora oggi “Taralt” “accompagnano” il bicchiere di vino nelle cantine. Non c’è festa senza biscotto e vino e non c’è matrimonio senza “Taralt e nuses”.

Non avendo uova nell’impasto (o avendone pochissime), con il tempo il biscotto diventa duro e per poterlo consumare, si intinge nell’acqua o nel vino e talvolta anche nel latte a colazione.

Attualmente il prodotto viene realizzato artigianalmente nell’unico biscottificio di San Costantino, di proprietà della sig.ra Nunzia Larocca, e commercializzato in molti punti vendita della Regione.
 
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