saro61 |
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Per un cane
Sei stato con noi per undici anni. Una sera siamo tornati: eri disteso davanti al cancello, il muso nella polvere della strada, le zampe già fredde, il dorso tepido ancora. Ora sei tutto nella buca che ti abbiamo scavata. Ma gli undici anni della tua umile vita, il genere per ognuno che partiva, il soffrire di gioia per ognuno che ritornava - e verso sera se qualcuno per una sua tristezza piangeva tu gli leccavi le mani: lo guardavi e gli leccavi le mani - oh, gli undici anni del tuo muto amore tutto qui sotto questa terra sotto questa pioggia crudele? Esitavi sulla ghiaia umida: sollevavi una zampa - tremando. Ora nessuno ti difende dal freddo. Non ti si può più chiamare. Non ti si può più dare niente. Solo le foglie fradice morte cadono su questo pezzo di prato. E pensare che altro rimanga di te è vietato: di questo il nostro assurdo pianto si accresce. (Antonia Pozzi)
fonte dal web
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