Festa della Madonna delle Galline

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saro61
CAT_IMG Posted on 3/4/2016, 15:56     +1   -1




Festa della Madonna delle Galline

« La leggenda narra di una frotta di galline raspanti che riportò alla luce una tavola con il volto della Vergine. Il ritrovamento fu immediatamente interpretato come manifestazione divina e ne seguì la decisione di creare un appropriato luogo di culto, che si sarebbe evoluto successivamente nell'attuale chiesa santuario. La tavola, probabilmente portata da monaci sfuggiti dall'Oriente nell'VIII-IX secolo per sottrarre le sacre immagini alla distruzione iconoclasta, poi, si sarebbe rovinata ed avrebbe determinato l'incarico ad un artista di riprodurre la tela seicentesca, ufficialmente accolta con un segno miracoloso e venerata oramai da quattro secoli. »
(G. Mancini)

La festa della Madonna delle Galline è un evento religioso e civile svolgentesi annualmente a Pagani dal venerdì dell'ottava di Pasqua al lunedì successivo.

La festività, celebrata nell'omonimo santuario, è organizzata dai padri carmelitani del santuario stesso e dall'arciconfraternita della Madonna delle Galline.

La tradizione popolare racconta che la Madonna del Carmelo (in seguito denominata "delle galline") era custodita in un chiesa nel comune di Tramonti (SA). Il sacrestano una notte sognò la Madonna, la quale chiese a quest'ultimo di riferire al prete di aggiustare la chiesa, altrimenti lei sarebbe andata via, in un paese dove gli avrebbero voluto bene anche le galline. Il sacrestano riferì il tutto e il prete la prese alla leggera. Ma così fu. Ci fu un'acquazzone molto forte e la lava portò con sé questo quadro e nel XVI secolo, nell'ottava di Pasqua, alcune galline, razzolando, portarono alla luce una piccola tavola lignea su cui era raffigurata la Madonna del Carmine (o Madonna del Carmelo). Ed è proprio dove ci fu questo ritrovamento del quadro che è stata costruita la chiesa della Madonna delle Galline.[1]

L'immagine avrebbe compiuto ben otto miracoli. Tutto iniziò nel 1609, quando uno storpio, che si era addormentato davanti ad un locale di pertinenza dell'antica parrocchia di San Felice adibito a spogliatoio (o spogliaturo), lì dove si conservava la tavola trovata dalle galline, vide nel sonno la Madonna che lo invitò ad alzarsi e a buttare le stampelle perché era guarito. Il miracolo, evidentissimo, attirò sul piccolo oratorio l'attenzione generale e nel giro di pochissimo tempo si ebbero nuove guarigioni. Tra il 1609 e il 1610 si verificarono altri sette miracoli che confermarono nei fedeli, non solo dell'Agro, la devozione alla Madonna del Carmine, ribattezzata Madonna delle Galline. Fu deciso, allora, di costruire una chiesa più degna per accogliere i fedeli e nel 1610 mons. Lunadoro, vescovo della diocesi di Nocera, ci dice che «per il concorso del popolo devoto, ch'ivi lassa larghe elemosine, si dà cominciamento ad una chiesa molto più capace» da costruire nel luogo in cui le galline avevano trovato la tavola. I lavori dovettero procedere con molta speditezza se mons. Stefano Vicari, nella sua visita pastorale fatta nel 1615, parla di una «ecclesia noviter erecta».[2] Nell'agosto del 1786 il vescovo diocesano, mons. Benedetto dei Monti Sanfelice, pubblicò un decreto con cui il Capitolo di San Pietro in Vaticano stabiliva di incoronare solennemente la Madonna delle Galline in riconoscenza della protezione di Maria alla popolazione. La cerimonia di incoronazione avvenne nel 1787.


Apertura delle porte e inizio dei festeggiamenti

Da tempo immemore i festeggiamenti in onore della Madonna del Carmelo detta "delle galline" inizia con il rituale gesto dell'apertura delle porte del santuario chiuse da Pasqua per allestire il trono e preparare la statua della Santa Vergine, la quale per antica tradizione viene oscurata tutto l'anno alla venerazione dei credenti. Questo fatto, per quanto possa sembrare inusuale, trae il suo significato dall'antichità. La reale immagine miracolosa della Santa Vergine è quella esposta sull'altare. La statua lignea fu creta dopo solo per uno scopo processionale. La tela che copre la nicchia della statua viene alzata solo l'ultima settimana di settembre, quando ricorre effettivamente la data del l'incoronazione dell'icona sacra al quale è collegata una settimana di predicazione e di solenne messe per un totale di sette giorni, quindi una sola volta all'anno e per un tempo molto limitato. Questo fatto singolare attira migliaia di cittadini provenienti da Pagani e dai comuni limitrofi davanti al santuario, che apre i suoi cancelli alle 18:00 per cercare di rendere omaggio per primi alla secolare statua lignea. La festa si svolgerà dal venerdì tra l'ottava di Pasqua con l'apertura del santuario, la processione della domenica e il rito della deposizione delle tammorre ai piedi della Vergine il lunedì all'alba.

Processione

La festa religiosa si svolge la domenica in albis con una processione della statua della Madonna del Carmine trasportata su un carro spinto dai fedeli fino a quando non fu dotato di un motore. A essa il popolo offre vari volatili, principalmente galline, ma anche papere, colombe, tacchini, pavoni o gallinelle. All'offerta delle galline si accompagna quella di dolci o di tortani, torte rustiche infarcite di salame e uova, che costituivano un tempo il cibo ricco dei contadini. Le mamme avvicinano i loro bambini alla Vergine, affinché li protegga. La processione passa a rassegna le strade, i vicoli, i cortili e le masserie di Pagani con al seguito i gallinacei, che godono dell'ammirazione di tutti standosene appollaiati sul capo, sulle braccia, ai piedi della Vergine, noncuranti del vocìo, della musica e dei botti, che appesantiscono l'aria. Inoltre, lungo l'itinerario della processione i fedeli creano i toselli, edicole votive impreziosite da coperte di raso, merletti e stampi in terracotta. Nei cortili, dove il maggior spazio permette la realizzazione di un tosello più vistoso, trovano posto anche la statuetta della Vergine e dei piccoli pollai, a cui si aggiungono talvolta anche tammurriate, mostre e banchetti. Davanti alla basilica pontificia di Sant'Alfonso la statua della Vergine riceve in dono, dai padri redentoristi, una coppia di galline, secondo la tradizione iniziata dallo stesso sant'Alfonso, che viene ricambiato dalla Madonna con due colombe. Subito dopo il rito dello scambio, la processione continua il suo cammino e la Madonna torna al santuario, dove, a conclusione della processione, si canta il Magnificat.

Tammurriata

La caratteristica più importante che avvolge l'intera festa è la tammurriata, una forsennata musica popolare che scoppia il venerdì in albis, accompagna la popolazione per l'intera giornata della domenica e si conclude all'alba del lunedì successivo, quando il popolo dei danzatori va a deporre ai piedi della Madonna le tammorre utilizzate durante la festa. La tammorra è un tamburello che sprigiona suoni determinati dall'impatto del palmo della mano e dalle dita. Il ritmo della tammurriata è determinato anche da un secondo strumento, strettamente in sintonia con la tammorra. Si tratta delle nacchere (o castagnette), due coppie di legno fissate al medio delle due mani che producono un suono netto, squillante che accompagna quello più cupo, assordante della tammorra. La tammurriata determina l'inizio delle celebrazioni, accompagna il popolo in festa durante l'intera domenica e raccoglie i danzatori oltre la festa fino a suggellarla definitivamente. Passata la processione della Vergine, si creano i cerchi, dove i tammurriatori e i devoti danno liberamente vita alla tammurriata.

Deposizione delle tammorre ai piedi della Vergine[modifica
Da molto tempo ormai i tammorrari impegnati nei toselli per tre giorni e tre notti a suonare e a danzare, si recano in corteo tutti insieme al santuario all'alba del lunedì per compiere il rituale della deposizione delle tammorre. Questo splendido rito trova il suo apice quando tutti i tammorrari pongono i loro strumenti ai piedi della Vergine e fanno un atto di sottomissione alla Madonna che ringraziano e senza mai voltare le spalle all'altare, lasciano il santuario intonando in canto molto antico e popolare "Madonna de la Grazia"
fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_della_...a_delle_Galline
 
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