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| Terre Joniche promette iniziative forti per i fondi delle alluvioni 2011 e 2013
L’associazione Terre Joniche annuncia una serie di iniziative nei 4 comuni Lucani e in quelli Pugliesi interessati dai Provvedimenti del Governo che stanzia fondi per i danni subiti dai privati nel 2013. Una denuncia forte e concreta di come a fronte di risorse importanti per il 2013 non vi sia traccia di alcun finanziamento per l'alluvione del 2011. Nella conferenza stampa tenuta qualche giorno fa a Montescaglioso, in Piazza Roma, sono intervenuti Katya Madio portavoce del Comitato che nell’occasione ha particolarmente inquadrato e spiegato l'articolazione della festa delle Terre Joniche fra il 23 e il 25 settembre a Montescaglioso con il programma dei tre giorni ed ha illustrato il calendario delle iniziative a partire dal lunedì 5 settembre, e Gianni Fabbris che ha condotto fra il 2011 e il 2013 l'iniziativa del Comitato Terre Joniche in occasione delle tre devastanti alluvioni che hanno colpito il territorio a cavallo fra la Puglia e la Basilicata. Proprio Fabbris ha illustrato i contenuti di una lettera inviata ai due Presidenti di Regione di Puglia e Basilicata, a tutte le forze politiche lucane e pugliesi ed ai protagonisti istituzionali che nel 2011 condussero la battaglia e la mobilitazione per ottenere lo stato di Calamità dal Governo a seguito della devastante alluvione che provocò circa 350 milioni di euro di danni solo in Basilicata di cui almeno 40 milioni ai privati, aziende agricole, artigiane, commerciali e case di abitazione. Fabbris già presidente e portavoce dell’associazione, ha ricordato come “l'alluvione del primo Marzo 2011, in realtà, fu la prima in Italia che avvenne dopo che a febbraio un provvedimento dell'allora Governo Berlusconi voluto dalla Lega Nord, abolì il fondo nazionale di solidarietà e impose quella che fu definita la tassa sulle disgrazie, ovvero la norma per cui ogni Regione doveva pagarsi i propri danni alzando al massimo le tasse regionali”. “In tanti – ha sottolineato Fabbris-reagirono contro quella che il Comitato definì una porcata anche alla luce del fatto che la Lega Nord al Governo del Veneto, aveva appena incassato a gennaio gli ultimi soldi del fondo nazionale di solidarietà Fu una battaglia che vide insieme tutte le forze politiche lucane e Pugliesi sia quelle della maggioranza che dell'opposizione, il Comitato TerreJoniche, i Comuni e le istituzioni Regionali e fu grazie a quella iniziativa condotta dal Comitato di cittadini alluvionati con mesi di mobilitazioni, iniziative, denunce, scioperi della fame, manifestazioni che la Basilicata e la Puglia ottennero uniche in quell'anno la dichiarazione di stato di calamità finanziata con 15 milioni in Basilicata e 3,5 in Puglia”. In Basilicata, a ricordare bene, nulla arrivò ai privati. I 15 milioni che furono spesi, 7,5 messi a disposizione dal Governo sulla finanziaria e 7,5 dalla Regione Basilicata , andarono solo alla messa in sicurezza di pochi argini a fronte di oltre 300 milioni di euro di necessità.
La Basilicata per questo attende ancora risposte per il 2011, l'annuncio di un provvedimento del Governo che attiva importanti risorse per il 2013 suona probabilmente per l’associazione Terre Joniche amaro e beffardo.
"Esprimiamo un giudizio positivo – ha precisato Gianni Fabbris - sullo stanziamento per il 2013 che è una misura importante anche se non ancora risolutiva dei problemi aperti fra l'ottobre e il dicembre di quell'anno, ma pretendiamo le risposte anche per il 2011 e troviamo surreale, irresponsabile e pittoresco che l'alluvione del 2011 sia stata dimenticata". Le iniziative annunciate nelle prossime settimane dal comitato saranno molto forti. Il comitato Terre Joniche chiede che già in sede della prossima legge di stabilità si rimedi alla beffa e si integrino le somme con risorse proporzionalmente pari a quanto stanziato in questi giorni.
Oreste Roberto Lanza
[email protected]
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