La Valle del Noce nelle riflessioni della lauriota Celeste Pansardi

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saro61
CAT_IMG Posted on 8/12/2016, 11:18     +1   -1




La Valle del Noce nelle riflessioni della lauriota Celeste Pansardi

Creato Giovedì, 08 Dicembre 2016 10:01



“Atmosfere e luci di antichi borghi”. Sorprendenti scoperte di un viaggio nella valle del Noce. Il titolo è già la sintesi dell’interessante libro di Celeste Pansardi. Nata a Lauria, ma da tempo a Roma, dove ha ricoperto ruoli importanti nel settore scolastico con molteplici e diverse esperienze professionali. Laureata in filologia classica, il curriculum vitae è ricco e diversificato con insegnamenti di latinoe greco in prestigiosi licei romani. La sua passione però pare proprio quella della storia e la ricerca della ricostruzione storica di moduli e identità culturali della terra di Basilicata su cui negli ultimi dieci anni ha concentrato la propria attenzione. Sono pagine in cui è manifesto chiaramente il profondo legame alle proprie radici e alla magia di una terra con indubbie risorse di storia e di tesori d’arte. Il libro pubblicato, da Dibuono Edizioni, in ben 229 pagine ricche di foto edocumenti storici, appare come un percorso nella memoria che non deve essere dimenticata. E’ un viaggio diverso, un camminare lento e attento oltre i localismi, ma con uno sguardo sugli aspetti peculiari della vita condotta dagli abitanti nella valle del Noce tra la fine del ‘600 e i primi anni del ‘900. L’inchiostro e le mani dell’autrice si fermano proprio qui, nella valle natiaquella del fiume Noce-Castrocucco situato nella parte meridionale della Lucania è delimitata dai boschi delle vette dell’Appennino lucanoe dall’angusto litorale marino nei pressi di Castrocucco frazione di Maratea. In questa valle la città principale dell'area è Lauria, con quasi 14.000 abitanti. Altri centri abitati nella valle sono Nemoli, Trecchina, Lagonegro, Rivello e Maratea. Proprio su questi borghi che la Pansardi concentra la propria attenzione, perché luoghi ricchi di tradizioni e storia, spiritualità e suggestivi paesaggi. Una natura che affascina l’animo e il cuore dell’autrice che pare voler a tutti i costi conoscere luoghi remoti e quasi misteriosi di una incantata valle. Non è il solito libro come dice qualcuno fatto da un insieme di fogli stampati, rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina. E’, come rileva la stessa professoressa Pansardi,“un libro che vuol dare voce ad aspetti e testimonianze inedite con il supporto delle fonti d’archivio, speculari e idiomatichedella societàmeridionale per quell’intrinseca capacità innovativa paragonabile alla forza di un argano che, in una sorta di magia restituisce le tipologie del passato nell’immaginario collettivo distaccate, obsolete,lontane”. Raccontare è come fermare il tempo,scrive la Pansardi mentre parla di Lagonegro, Lauria, Rivello, Trecchina e Maratea. L’antico LucusNiger,Lagonegro, il primo borgo immerso nel verde dei faggi e castagni con una grande religiosità dovuta alla presenza di chiese risalenti al 600 e al 700 come quelle dedicate alla Madonna delle Grazie o del Rosario e dell’Assunta. Capoluogo di provincia nel regno Borbonico punto di riferimento dell’intera vallata. Lauria un borgo costruito nel 1200 celebre per la lavorazione del ferro “a forgia” con grandi maestri specializzati nel costruire fucili e archibugi per la casa borbonica. Qui l’autrice ci tiene a ricordare, tra le storie di eroica resistenza, quella del famoso “sacco di Lauria” avvenuto nel 1806 ad opera di un generale napoleonico che volle punire dei laurioti che si opposero al passaggio delle truppe francesi come il cardinale Brancati, l’ammiraglio Ruggero e l’epidemiologo Biagio Maria Alberti. Poi Rivello, un borgo, definito dalla Pansardi, presepe sul crinale di un colle da cui si ammira la valle del Noce e il massiccio del Sirino. Trecchina antichissimo borgo fondato da un nucleo di greci che in seguito alle guerre del Peloponneso scapparono verso le coste della Magna Grecia rifugiandosi in questa zona che chiamarono appunto Trecchina. Dai boschi di Trecchina verso la costa e il mare di Maratea. Qui la scrittrice ha un vero sussulto verso la bellezza per un borgo definito la perla del Tirreno, unico sbocco e affaccio naturale della Basilicata. Un borgo con una forte componente religiosa che si intravede dalla presenza di ben 44 chiese tutti con affreschi del ‘300 e del ‘500. Ma il punto di snodo e di richiamo per il lettore è la storia del borgo di Nemoli, forse il più antico,su cui l’autrice punta la precipua attenzione. Nemoli è per l’autrice la vera finestra aperta sulla storia di questo luogo. Un laboratorio della memoria legata al famoso palazzo Filizola testimonianza ineludibile di una storia recuperata, antico scrigno, come dice la professoressa Pansardi, da consegnare alle giovani generazioni. Il libro, insomma è composto da parole, pensieri, testimonianze di un vissuto vero e di tradizioni autentiche.Valori di un altro tempo.Colpiscono le parole dell’autrice quando nella sua premessa dice:“il nostro è un paese ricco di passato che non possiamo ignorare, non solo per ragioni sentimentali, ma per la percezione storica ed etica che esso rappresenta, un vivaio di spunti e di esempi da cui prendere ispirazione, soprattutto in un presente confuso qual è quello che stiamo vivendo”.

Oreste Roberto Lanza


Edited by saro61 - 8/12/2016, 12:04
 
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